“Mio figlio pronuncia male le parole…il pediatra mi ha consigliato di andare dal logopedista”.
“Parlo tutto il giorno e spesso mi capita di rimanere giorni senza voce senza alcun motivo apparente…dopo la visita foniatrica, mi hanno consigliato di andare dal logopedista”…
Spesso sentiamo o diciamo noi stessi queste frasi, che sono solo alcune di quelle che poi possono riferirsi alla professione del logopedista.
Dunque, chi è il logopedista?
Il logopedista è un professionista laureato, riferito all’ambito delle professioni sanitarie (come ad esempio il fisioterapista, l’infermiere o il neuropsicomotricista).
Si occupa prevalentemente di tutti i disturbi riferiti all’ambito comunicativo, quindi al linguaggio o all’uso della voce per esempio, ma anche alle capacità di apprendimento o alla difficoltà nella fluenza della parola (balbuzie). Può occuparsi naturalmente di tutte le piccole o grandi difficoltà nella comprensione o espressione comunicativa, sia in età evolutiva che adulta o geriatrica.
E a cosa serve la logopedia?
Attraverso la logopedia è possibile intervenire in tutte le situazioni che richiedono un lavoro e una valutazione delle capacità del sistema linguaggio nella sua interezza:
fonologiche, morfosintattiche, espressive, in comprensione, pragmatiche, articolatorie, prassiche del distretto oro-buccale, degli apprendimenti e della voce (anche come fluenza). Le difficoltà possono nascere da un danno a livello centrale, come può trattarsi di un ritardo conseguente a deprivazione sensoriale (sordità), a difficoltà neurologiche, a conseguenze di ritardo in generale (ad esempio sindromi o prematurità) o può trattarsi di situazioni in cui in assenza di danni neurologici, sensoriali o anche deprivazione ambientale si può verificare un ritardo di acquisizione o espressione a livello comunicativo-linguistico.